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Il ritorno del cemento

Quando si pensa alle fasi della vinificazione e dell’affinamento ed ai materiali in esse impiegati, il primo ad affiorare alla mente è il legno, immancabilmente seguito dall’acciaio.

C’è poi un altro materiale, quasi totalmente scomparso dalla scena dell’enologia italiana per circa vent’anni, il caro antico cemento!

Soprattutto durante gli anni ’50 e ’60 la buona parte delle cantine del nostro Paese facevano grande uso di questo materiale, anche strutturalmente, infatti le vasche venivano spesso integrate nella struttura portante delle tinaie.

Oggi molte aziende in particolare le più note, hanno reintrodotto il cemento, per via delle sue ottime prestazioni riscoperte ed incrementate grazie agli sviluppi tecnici nella formulazione della materia.

E così anche a Gagliole in fase di progettazione della nuova cantina, inaugurata durante la vendemmia 2019, abbiamo deciso di introdurre delle vasche di cemento, certi del fatto che grazie a questo materiale saremmo riusciti ad esaltare maggiormente le caratteristiche del vitigno Sangiovese e dei due appezzamenti vitati che ci appartengono.

Ad oggi, in seguito alla seconda vendemmia avvenuta nella nuova cantina, possiamo affermare che grazie all’introduzione del cemento siamo adesso in grado di esprimere attraverso i nostri vini le caratteristiche peculiari del territorio di Castellina in Chianti e di quello di Panzano in Chianti.

Com’è ben noto, la differenza tra queste due zone del Chianti Classico è ben riconoscibile, soprattutto se si parla di composizione dei suoli, di altitudine e di pedoclima.

Il cemento ci sta aiutando ad interpretare al meglio queste note e contraddistinte particolarità.

Trattandosi di un materiale neutro, il cemento mantiene infatti intatte le qualità organolettiche del vitigno; allo stesso momento la sua porosità permette una continua e costante micro-ossigenazione.

L’integrazione omogenea dell’uso del cemento all’utilizzo del rovere francese e delle vasche di acciaio, ci ha fatto comprendere fin da subito che avevamo finalmente individuato la pedina mancante per implementare e concludere il lavoro sartoriale dedicato da sempre alla produzione di tutti i nostri vini.

Esempio eccellente di questa nuova ed efficace fusione nell’uso di materiali diversi come l’acciaio, il legno ed il cemento è certamente il nuovo nato in casa Gagliole: il nostro Chianti Classico Riserva 2018.

Questo vino viene vinificato in vasche di acciaio, affinato in piccoli fusti di rovere usati ed elevato in vasche di cemento.

Il risultato è un vino capace di sprigionare fin dal primo sorso tutta l’energia e la vivacità che solo un vino prodotto con uve provenienti dalle ripide colline del Chianti Classico può regalare.

 

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